Siamo arrivati in ritardo e questo vuol dire che nell’area camping le tende sono già state montate e tutti i posti all’ombra sono occupati. Anche stavolta, ci toccherà stazionare nell’area al sole e al Frantic, già dalle 6 di mattino, inizieremo a rosolarci come polli in una rosticceria. Cerchiamo di non pensarci e andiamo al supermercato più bello del mondo, L’Oasi, dove facciamo scorta di birre, birre e ancora birre.
Il pre-festival, per quanto riguarda me e i miei amici, è incentrato soprattutto sulla socializzazione e all’alcol. Le band suonano ma noi preferiamo andarcene in giro alla ricerca di qualche vecchia conoscenza. Il gruppo che sentiamo ruttare e smaialare sullo sfondo del nostro panorama percettivo sono gli Unsaved da San Salvo. Che dirvi? Non è roba per me, personalmente e anche i miei compagni preferiscono girare alla larga e salutare tizio o caio.
La seconda band sale sul palco ma non ho proprio tempo di occuparmene perché, parlando con una persona di cui non rivelo il nome, ho scoperto che l’anno scorso, quando io e la mia futura consorte (ci sposeremo tra un anno) siamo tornati a casa e abbiamo avuto giorni di vomito e febbre, è per via dell’acqua non potabile del Frantic, che quest’anno per fortuna è stata resa potabile. Con molta probabilità, mi ha spiegato il tipo, io e Francesca abbiamo avuto la salmonella e non ce ne siamo neanche resi conto. Grazie Frantic Fest.
Intanto i gruppi continuano a sfilare sul palco del pre-festival. Il terzo è ispirato al glam metal anni 80, una roba più stile Steel Panther che Motley Crue. Non riesco neanche a commentarli. Odiatemi pure ma datemi del vero metallo, questa è roba che non sopporto neanche da lontano.
Insomma, questo pre-festival si rivela davvero inferiore rispetto agli anni passati. Ci sono band che propongono qualcosa di già molto classico e consolidato. Il pubblico sembra rispondere bene, ma per me siamo indietro. Rimpiango il gruppo cover dei Turbonegro dello scorso anno. Sto pensando che il glam metal sia un genere troppo sopravvalutato. Non riesco a immaginare a chi possa interessare un gruppo che ti canta come si scopa la figa. Se scopi la figa non sei abbastanza metal, secondo me. Scopare è una cosa fica e i metallari non sono dei fichi. I veri metallari sono grassi, sporchi, timidi, compulsivi, per questo mi piacciono.
Non so, ecco poi un gruppo speed metal con voce urlata che non mi dice niente. Poi c’è una band punk rock apprezzabile per chi ama il genere ma che non riesce proprio a conquistarmi, forse anche a causa dell’alcol. Ormai ho bevuto talmente tanto che mi sfuggono i nomi, mi sfuggono le canzoni, mi sfuggono i gruppi e mi sfuggono pure le parole che vorrei scrivere qui. Mi sembra in ogni caso che il pubblico attorno a me, non stia dando una grande risposta alle band. Il DJ Set è tutta un’altra storia. Qui finalmente trova un approdo, la gente venuta per fare schifo a se stessa, per distruggersi fino all’alba, aggrappati alle casse, aggrappati alla birra, ballano e si annullano al ritmo di vecchi pezzi dance anni 90. Questo è il pre-festival che mi fa sorridere e che davvero scatena la magia. So cosa penserete: le band sono la musica vera e il DJ set è roba finta. ma questo è ciò che registrano i miei occhi. Finché si sono avvicendati i gruppi, il pubblico è rimasto lì senza mostrare grande entusiasmo, con il set le cose si sono molto più scatenate. Metteteci una pezza, cari appassionati.