G/Ab Volgar dei Deviate Damaen se la chiacchiera col polistrumentista Jonathan “ADD” Garofoli sul candeggio woke in cui è finito il Black Metal.
G/Ab: uno dei film seminali per le mie suggestioni artistiche fu 5 Tombe Per Un Medium, horror italico con la sontuosa Barbara Steele. Quando uscì nelle sale, nel 1965, era vietato ai minori di 18 anni, probabilmente per via di qualche posa osé di Barbarona nostra; e io non ero ancora nato. Ciò significa che, per averlo scoperto in TV una mattina che non andavo a scuola, la censura doveva essere stata tolta nel giro di pochi anni, posto che, da sempre, il “progresso” abbatte le censure, non le incrementa (giusto, progressisti del cazzo?!).
Come spiegare, allora, l’inversione di marcia per cui negli anni ’80, Roma, la città del Papa, era letteralmente tappezzata di locandine dei Venom accanto a quelle di Spandau e Duran, mentre 40 anni dopo, nel paganeggiante Nord, si frigna per qualche data di Taake e Impaled Nazarene?
I metalloni si sono forse trasformati in massa in cheerleaders priddine tutte orsacchiotti e dita a cuoricino? O, piuttosto, “il Metal” è stato “commissariato” nei suoi gangli mediatici ed editoriali a botte di Pnl e candeggina, esattamente come accaduto per Hollywood, Disney e Wikipedia?
Jonathan, ci conosciamo da anni e sai quanta merda striscio da sempre sulle facce di stampa ed etichette; ma in quanti siamo, realmente, a poterli mandare a fare in culo?
JONATHAN: i tempi cambiano, le mode si susseguono, e tra queste l’Heavy Metal non ne è mai stato esente, anzi, spesso certe persone lo ascoltavano per trovar accettazione, per aggregazione, per sentirsi parte di un “movimento”. Con il trascorrere delle decadi, è cambiato il modus vivendi, l’approccio alla Cultura (che in data 2025 è pressoché azzerato !) e più nello specifico, il nostro approccio alla musica.
Un tempo si comprava il vinile/CD, ne si apprezzava l’artwork e ci si informava sull’artista che lo aveva realizzato; si leggevano i testi, li si traduceva per comprenderli (pratica che aiutava molto a sviluppare l’abilità con la lingua straniera, oggi inesistente), si apprezzava il profumo della carta del libretto, si osservavano le fotografie e si leggevano i cenni didascalici sul dove veniva registrato, il produttore e le liste dei ringraziamenti.
Forse mi sto dilungando sull’aspetto dannatamente romantico, ma questa è chiamata “passione”, carburante essenziale per un genere come il Metal, carburante che negli anni ha perso i suoi ottani, la sua potenza, il suo vigore.
Se un tempo ci si concentrava sull’arte ed i suoi artisti, l’odierna gioventù fomenta maggiormente meri e sterili idealismi vomitati direttamente nell’empia e plasmabile calotta cranica dei giovanissimi al punto da spingerli ad abbracciare ideologie farlocche che nulla hanno a che fare con la musica che ascoltano (molto spesso totalmente in antitesi con essa), portandoli fino al punto di creare dei veri e propri “gruppi” che s’arrogano il diritto di decidere e censire ciò che è o non è condivisibile, e che quindi va fermato ad ogni costo.
L’esempio più lampante è nel Black Metal, genere che ai suoi albori nacque per disgustare i puristi del Metal, per generare disprezzo, al fine di formare un movimento nichilista che inneggiava al “War, Hate, Destruction” .
Euronymous, chitarrista dei norvegesi e seminali Mayhem, era un fervente ideatore e abile motivatore nel diffondere attitudine e ideologia di quel Black Metal, culminando con gesti estremi d’incendiar di chiese cristiane risalenti al medioevo (patrimonio dell’Unesco) al fine di propagandare la loro avversione al Dio cristiano e a coloro che lo temevano.
Ovviamente sapete tutti cosa successe di lì a poco, fra accoltellamenti, varie morti e roghi in nome del vecchio Satana, queste erano gesta che segnavano un’altra epoca, di poche parole (o meglio proclami altisonanti con conseguenti azioni) e di persone che certamente non scherzavano sulle loro intenzioni (direi quasi cerimoniali), che esulavano dalla sola Arte, ma si erigevano verso un reverenziale culto musicale.
Cos’è cambiato nel 2025? Tutto, o quasi, l’ideale primigenio è stato completamente resettato a favore del “porgi l’altra guancia” , di un forzato “inclusivismo” che tende a colpevolizzare “le vecchie guardie” per esser rimaste irremovibili sui loro vetusti ideali, l’aver ridotto una forma d’arte (e attitudine) a una infinita e risibile kermesse di “memes”, all’aver svilito la maestosità musicale che lo stesso genere permeava, a favore di un costante piagnisteo vittimista, talmente puerile, patetico e irritante da averci portato alla censura del genere stesso, attuata dagli stessi (poco svegli) che ne fruiscono, coloro che definiscono “Black Metal” un “genere musicale presente su varie piattaforme musicali…”, dimostrando palesemente di non aver capito un cazzo!
G/Ab: molti cagnolini al guinzaglio dei capetti bollano queste polemiche come futili e tardive. Della serie: dato che ci si è fatti inculare a sangue per anni, che senso avrebbe smettere adesso? Patetico, certo; tuttavia, uno spunto di riflessione va colto persino dai mugugni di questi decerebrati: forse è proprio a causa di cotanto prolungato silenzio che siamo caduti così in basso. Ogni singola metastasi del cancro woke si è potuta consolidare perché troppi artisti di ogni genere, nei decenni, pur di continuare a farsi indisturbati i cazzi propri, hanno accettato e ingollato qualsiasi restrizione della libertà espressiva; e sono rimasti passivi o, al più, hanno farfugliato davanti alle colossali menzogne con cui la politica ha intortato per decenni un’intera millenaria civiltà col criminale fine di cancellarla sin dalle fondamenta. E i pochissimi che hanno provato a reagire frontalmente, Pasolini docet, sono finiti male.
Allora, Jonathan, noi che volemo fa’?!
JONATHAN: il silenzio genera l’ossequiosa e servile decadenza, chi tace purtroppo è considerabile complice. Chi un tempo veniva considerato eroe era colui che si ribellava a certi diktat; oggigiorno, quella stessa tipologia di Uomo, viene definito come “maschio tossico narcisista”, despota, estremista, automaticamente bannato e “punito” per essere e rappresentare un modello di “dissidenza”.
Al contrario, stare comodamente nel coro, sfilare sul “Carrozzone dei padroncini” senza mai reagire a nulla, rende vincenti.
La paura genera mostri, che molto spesso non esistono, o forse esistono solo nelle menti deboli e poco preparate. Non a caso, si dice: “chi tace, acconsente!”; e forse sarebbe ora di rendersene conto!
G/Ab: veniamo al mafioso “candeggio” con cui influenti apparati metal e BM (etichette, stampa, agenzie) stanno ripulendo i pedigree di artisti considerati a rischio per i canoni attuali, costringendoli ad abiurare il passato. Qual’ è la differenza fra chi si scartavetra via le rune dalle braccia o sbianchetta testi scomodi dalle proprie ristampe (pena niente contrattino o niente localino), e Tony Effe che, per fare Sanremo, si deve incipriare fino al collo per coprirsi i tatuaggi? Beh, la differenza è che con una doccia la cipria va via, e i soldi rimangono; mentre la dignità no, quella non torna per nessuno…
JONATHAN: il politicamente corretto è riuscito ad insozzare un genere come il BM, molti si sono miseramente piegati rinnegando se stessi ed i propri trascorsi (ne conosco tanti..) a favore di cosa, poi?!? Di date live? Festival? Contratti discografici?!? La dignità e l’integrità artistica, filosofica e ideologica che animano un artista hanno un valore inestimabile; rispetto e coerenza dovrebbero generare onore, e non “auto-disprezzo”.
Vendere il culo non rende artisti di talento, ma semplici miserabili che senza stratagemmi melliflui non si sarebbero mai mossi da dove son partiti.
G/Ab: c’è da dire che gli scagnozzi della censura antifa rispondono sempre “presente” ai richiami dei loro padroni, e riempiono ben volentieri i centri sociali per assistere ai live delle band di riferimento di quell’area che vorrebbe ridurre questi generi estremi a una festicciola stile “Jova beach party”.
Possiamo riscontrare la stessa appassionata partecipazione da parte dei nostri sodali? Mi spiego meglio: non senti tante lamentele circa locali che chiudono, sulla scarsa partecipazione agli eventi o, appunto, sui goffi tentativi di boicottarli, da parte di “defender da tastiera” che magari poi non vanno ai live e non supportano l’Artista perché la ragazza non vuole o perché fa troppo freddo e potrebbero prendersi un raffreddore?
JONATHAN: loro, gli Antifa (o chi per loro) son molto più attivi ed organizzati, molto più uniti e compatti nelle loro gesta, a differenza del popolo BM che, peraltro, il più delle volte li lascia fare e quasi li giustifica. Ho avuto spesso a che fare con questi individui, all’estero, non ancora in Italia; se ti vogliono attaccare non è mai “uno contro uno”, ma sempre un gruppo (anche di 10); minacciavano i locali che ospitavano band BM con veri attentati (incendiando quadri elettrici, bloccando porte con lucchetti e catene, lanciando Molotov,etc); inneggiavano alla lotta contro i “Nazisti Black Metal”, comportandosi molto peggio di coloro che tanto disprezzavano.
Ma tralasciando il lato ideologico, rendiamoci conto di quanti danni e problemi quelle azioni hanno creato: chiusura definitiva di molti locali; band che, annullando le date, hanno subito perdite economiche unitamente agli addetti ai lavori, ai tour manager, agli autisti, alle ditte per il catering, etc, ai proprietari dei suddetti locali che, oltre a chiudere, si sono ritrovati con danni strutturali da riparare. Insomma, un concatenarsi di perdite generato da incoscienza, menefreghismo, disprezzo e idiozia all’ennesima potenza.
G/Ab: hai suonato in band estreme come i Naer Mataron (il cui leader, se non sbaglio, è tuttora al gabbio…) e sei stato chitarrista “official” nei Deviate Damaen sull’album “Retro-Marsch Kiss”, in particolare sul brano “Narcissus Race”, zeppo di erotismo, pompini e glamour deviatiko; quindi lezioni di “apertura mentale” non ce ne facciamo dare né da zecche arcobaleno né da transumanisti anticristici. Da ospite, hai recitato in greco il testo di “Fratelli d’Occidente, Salviamo Noi Stessi dall’Estinzione!”, altra pietra miliare di scorrettezza profetica.
Considerando che l’ultimo grido del woke-metal in Italia è “scoraggiare” i musicisti su piazza a suonare col Sottoscritto per evitarsi di essere “attenzionati”, quanto ti hanno cagato il cazzo, nell’ambiente, per scelte così estreme e che, dato il clima in esponenziale peggioramento, estreme lo diventano ogni giorno di più? Tanti miei ex sodali mi hanno voltato le spalle, pur di non avere grane (soprattutto dopo l’uscita di “Soqquadro Tanz” e dopo la fondazione, con il compianto Yorga, del progetto “ReDvci”, il cui tam-tam discriminatorio sta spellando da mesi le mani dei redattoroni più paludati, terrorizzati dall’altisonanza dei nomi che vi campeggiano): tu sei un musicista prolifico, pieno di collaborazioni, hai tanto da perdere…
JONATHAN: non ho mai valutato una band/musicista dal suo coefficiente di pericolosità; più semplicemente guardavo e guardo alla persona/e, ne valuto le potenzialità collaborative e il lato personale; non me ne è mai fregato nulla delle opinioni altrui, ne ho mai dovuto giustificare le mie scelte; ho sempre agito spinto da cuore e passione, non dai soldi né dagli interessi! Se la musica e l’artista mi piacciono, io collaboro volentieri, tutto qua! Spesso chi ti caga il cazzo è perché t’invidia e non ha zebedei grossi come i tuoi! Io non ho mai dovuto “svendermi” per fare ciò che ho fatto, non ho mai preso scorciatoie, me la son sempre cavata da solo e senza paraculate!
G/Ab: mi attirerò qualche strale in più, e me ne fotterò una volta di più: noto che i batteristi sono la categoria di musicisti mediamente “meno eversiva”, per usare una litote; insomma, so’ le peggio mignotte quanto ad asservimento ideologico di convenienza. Ti torna o è solo l’impressione di uno che ne ha sempre fatto volentieri a meno?
JONATHAN: ahahahaha mediamente è vero, spesso son “mignotte” che si mischiano a persone di bassa lega, magari che suonano in 1500 gruppi, solo per una questione di visibilità.
Io ho sempre sostenuto “qualità > quantità“. Sono stato corteggiato da grossi nomi, ma semplicemente non mi interessavano; avrei potuto fare tante cose, ma ho sempre messo dignità e qualità come assolute priorità.
G/Ab: tu sei goriziano, terra di grandi vini, il Friuli Venezia Giulia! Cioè, qua vogliono tassare il vino perché farebbe male a non so che cazzo; vorrebbero proibire la carne perché le vacche scorreggiano e i capretti soffrono a essere sgozzati; vorrebbero bandire il fumo perché inquinerebbe l’aria: calcola che, pur salutista di ferro, ho iniziato a fumare il sigaro a sfregio pur di dare il mio contributo di CO2 all’ecosistema… ma quando li mandiamo tutti a cagare, sti 4 eco-culattoni?
JONATHAN: Che pietà, sempre una lagna su tutto, certe cose le sfanculo in automatico, non vi perdo tempo con certe inezie e futilità partorite da menti confuse.
Io quoto sempre il “FUCK THE UNIVERSE” penso non necessiti traduzioni😉!
G/Ab: il problema, caro mio, è che queste merde iniziano con lo screditare il vino e finiscono per obbligarci a bere qualche loro piscio ecologico “per il bene del pianeta”. Te lo dice uno abituato a pulirsi il culo con obblighi di regime (come quello vaccinale); quindi, se per paura di ritorsioni non gridiamo TUTTI chiaro e forte la nostra strafottenza verso le loro cazzate, questi bastardi faranno ancora una volta massa critica, definendosi “Lah Scienzah”. 4 eunuchi di merda che tengono in pugno un’intera civiltà di zombie: esattamente come accade nel Metal, tanto per tornare a bomba.
A commiato di questo bel confronto con un amico, sodale e valente combattente, ebbri dell’aver spappolato fegati a maestrine scandalizzate che ora andranno a dirlo a qualche preside de sta minchia, godiamoci l’auto-gratitudine per essere gli ultimi baluardi di resistenza e libertà in un mondo di schiavi. Se non fosse per noi, stareste leggendo l’intervista di qualche band di baldracche che parlano di french nails e botulino per labbra turgide (se vi va bene…)
JONATHAN: vigorosi ed ebbri di autoconsapevolezza, in un mondo in perenne sindrome carnascialesca, di servili marionette, noi ci erigiamo come spiriti liberi, più liberi di quei clown che millantano il valore di libertà come missione di vita, dietro a finti sorrisi adornati da lacrimucce timorose. La nostra copulatio trascendentale erutta in tutta la sua salmastra voluttà sui volti e nelle bocche dei poveri debosciati!
JONATHAN “A.D.D.” GAROFOLI
Suaviter, G/Ab VOLGAR ROXEYA.