Frantic Fest 2024 – Day 3 Uno svedese di nome Stefano con la f

Terza giornata ma poca voglia. Passo la mattina sdraiato su un telo, all’ombra conquistata seviziando due nerd con il loro stesso costume da Deadpool. Poi è arrivato il momento di mangiare, quindi mi sono diretto con gli altri all’Oasi. Birre, pane, affettati, birre e birre. Ah, anche le birre. Birre.

La gente oggi non fa che discutere sulla scenata dei Marduk. L’opinione dominante è che abbiano sbagliato. Non sono stati professionali. Abbiamo pagato per lo spettacolo e non avevano il diritto di interromperlo solo perché qualcuno sotto al palco si è messo a fare il trenino satanico. Su facebook i commenti sono diversi: per lo più la gente ce l’ha con chi ha fatto il trenino. Io posso solo dire che i meme usciti a riguardo sono esilarantissimissimi. E ora, birre.

Ci prepariamo per i Gutalax. Terza volta che li vedo. Volevamo comprare qualche gadget d’occasione per il concerto, ma all’Oasi c’era solo la carta igienica e quella è troppo scontata e non all’Oasi, tra l’altro. Ah, il pubblico è ancora provato dall’emozione per aver visto insieme Davide Vincenti e Pietro Sandovallo. I Terrorizer di ieri sono, per i più qui presenti, la cosa a oggi più vicina agli storici Morbid Angel che ci sia ancora in giro, visto che Trey si è letteralmente bruciato il cervello e non si può più far conto su di lui.

Verso le quattordici e trenta non posso ancora accedere al concerto perché c’è una nuova regola: le lattine si devono consumare prima di entrare. E io ne ho quattro, tutte calde, da bermi, altrimenti non mi fanno passare, me e le lattine. Così per non separarmi dalle mie amiche, le porterò dentro al mio corpo, di nascosto. Alla faccia del Frantic. Non sono contro questo genere di normative, ma bisogna essere chiari da prima. Se no le 4 birre me le facevo in un’ora. Non ci devo mettere dieci minuti per non perdermi l’inizio del concerto. O no?

Dopo quattro lattine di birra a scoppio, realizzo di non essere in grado di capire un cazzo e la band che suona, non so giudicarla. Dopo la seconda band sono ancora lontani dal palco. Mi intrattengo con i miei amici e con un tipo biondo e belloccio di nome Stefano. Viene dalla Svezia e provo attrazione fisica per lui, ma penso sia colpa delle birre. Mi rendono sempre un po’ romantico.

Da inizio evento, Stefano ha solo bevuto birre calde. Mi sono appuntato questo sul taccuino. “Stefano birre calde dall’inizio del concerto”. Non ho scritto altro fino alle 19 di sera. Quando ho aggiunto la parola svedese porcodio.

Allora, i Synth, che mi sono guardato dall’aera march, ci hanno lasciato la pioggia. Mi rifugio in un sebach e realizzo che si scrive con il ch e non con la k. Non si finisce mai di imparare. I bagni sono chiusi perché qualcuno ci ha vomitato dentro. La tenda dove abito è lontana. Piove, piove e piove. Ecco perché la bestemmia in svedese sul taccuino, probabilmente.

Poi arrivano gli Husqwarnah, impronunciabili. Abbastanza fighi, death slam e un popporn. Non ho pogato. La pioggia ha guastato la festa a questo punto, ma forse riusciamo a tornare sotto al palco e asciugarci stando tutti vicini vicini. Intanto suonano gli Obsidious. Non capisco se facciano power metal o powermetalcore, ma non mi piacciono, né a me, né a tutta l’area camping. Li ascoltiamo da qui, solo perché non siamo sordi. Ho cercato di convincere un po’ di persone a sradicare un sebach e portarlo sotto al palco per l’esibizione dei Gutalax, ma non mi ascolta nessuno. E io non riesco. Non ci sono neanche indiani taciturni, nei paraggi.

A proposito di Sebach, corre voce nel camping che un tizio si sia fatto una sega nel sebach, perché pare sia stata avvistata una macchia di sperma. Interessante, no? Aspettate, aspettate… Nel bagno, insieme alla macchia suddetta, c’era merda ovunque. Allora, le domande sono due. Si tratta di una coppia che ha avuto un rapporto anale finito male o era un solitario fan dei Gutalax che ha deciso di tributarli in questo modo estremamente organico/orgiastico?

E arriviamo ai Gutalax. I Manthra potevano piacermi ma ho preferito rimanere al camp a bere. Potevano interessarmi, almeno a sentirli da lontano, ma ho preferito bere.

Poi insieme ai miei amici, siamo andati a tributare i Gutalax. I Gutalax. Il peggior circle pit della mia vita. Arrivato a un certo punto ho pensato: “cazzo, questi oggi mi ammazzano”. Alla fine dei conti, è stata una grande esperienza. Questa band mi ha regalato una delle più belle giornate della mia vita e non è neanche l’ultima. I migliori della serata.

I Syk non li ho sentiti. Avevo altro da fare. I Cynic non mi interessano molto a prescindere. Ho chiacchierato tutta la sera con una mia amica. Seconda giornata dedicata allo sciallismo ma cazzo, raga’, sono quattro giorni che sto qui, non ce la faccio più, che cazzo volete da me?

Poi i Bologna Violenta. Brillanti, originali. Battute fascistissime che il pubblico ha preso male. La gente è troppo sulla difensiva con queste cose, e che cavolo!

Napalm Death, la storia del grind e della mia esistenza. Tutto molto bello, tutto quasi scontato. Quarta volta che li vedo. Non so più che dire. Il mio amico svedese ha detto che se li è goduti più stasera che al Brutal Assault. Questo perché al Brutal erano una band tra tante, qui sono stati i RE. E come tali ce li siamo goduti.

Ultima band: Uada. Non me li sono filati perché una mia amica, durante il concerto dei Gutalax si è probabilmente rotta un dito. Per Stefano erano divertenti. Mi fido di lui.

Il DJ Vescovo, conosciuto qui in zona, ha chiuso la serata. Lui è di Francavilla, si muove tra Italia e Berlino. Simpatico, ci parlo sempre quando lo vedo. Remix di pezzi techno classici e non classici. Qualche momento metal con Sepultura di Roots. Alle tre e mezza ci hanno mandati a letto. Sapete perché? Sembra che la gente di Francavilla a Male, non a Mare, abbia rotto il cazzo su facebook per giorni sui possibili riti satanici, le orge, la violenza e soprattutto la rottura di una musica molto rumorosa che va avanti fino alle prime ore del mattino. Quindi alle 2 e 55, gli organizzatori hanno staccato la corrente. Buonanotte.